Matteotti Giugno 1924

Il grido della stampa cattolica

È stato pubblicato di recente il Quaderno n. 14 della Biblioteca del Seminario Vescovile, numero monografico curato da Adriano Mazzetti e dedicato a Giacomo Matteotti in vista del centenario del suo assassinio, che ricorrerà a giugno prossimo. In particolare il Quaderno ripercorre, attraverso le cronache e i commenti apparsi sui quotidiani e periodici di stampa cattolica del Triveneto, i giorni intercorsi tra la scomparsa del deputato socialista e il ritrovamento del suo cadavere, due mesi più tardi.

Il punto di partenza di questa ricerca è stato il periodico Il Popolop della Diocesi di Adria Rovigo (poi La Settimana), nel cui territorio si trova Fratta Polesine, città natale e ambiente di vita e azione di Giacomo Matteotti. La Settimana, pubblicata fin dal 1900 e che costituisce una preziosa testimonianza della storia religiosa e civile della terra polesana e non solo. Si è quindi allargata la ricerca ad altri periodici diocesani dei territori limitrofi, preferiti perchè diretta espressione della sensibilità dei vescovi, del clero e della base popolare. Di lì la ricerca si è ulteriormente estesa ad alcune testate dell’Azione Cattolica.

Da molte relazioni ancora e da commenti emerge la figura solitaria e coraggiosa di Velia Matteotti, la moglie del deputato Polesano, che all’indomani della scomparsa del marito fu esempio di dignità, pietà e fiero antifascismo.

“Nel complesso i quotidiani, i settimanali, i quindicinali hanno messo in luce un folto gruppo di sacerdoti, intellettuali, scrittori, educatori che interpretavano ed esprimevano forme adeguate e convincenti di netta riprovazione del crimine, le attesi di giustizia, l’ansia di pacificazione, sentimenti diffusi nella base popolare, tra la gente comune delle parrocchie e dei paesi. Come già sottolineato da Giampaolo Romanato “Sappiamo che in quei giorni roventei dell’estate 1924 l’imponente ondata di indignazione e cordoglio suscitata dalla scomparsa di Matteotti – un evento che secondo Luigi Sturzo commosse tutto il mondo civile – fece vacillare il regime fino al limite del collasso”.